Test di screening e misurazioni

Pletismografia

Hai le gambe stanche, pesanti, con crampi e bruciori? Scopri se sei affetto da insufficienza venosa cronica.

Cos’ è l’insufficienza venosa cronica?

L’insufficienza venosa cronica è un’alterazione della circolazione degli arti inferiori dovuta principalmente ad un difetto della chiusura delle valvole delle vene che non riescono ad impedire che il sangue ritorni verso il basso quando si è in posizione eretta, invece di essere spinto regolarmente verso il cuore.
Cio’ determina senso di pesantezza, gonfiore e calore anche ulcere alle gambe, specie nella zona attorno alla caviglia.
E’ un disturbo circolatorio particolarmente comune ed in progressiva crescita.

Fattori di rischio:

  • Predisposizione genetica (familiarità)
  • Cambiamenti ormonali (menopausa, gravidanza)
  • Precedenti episodi di trombosi delle vene profonde
  • Lavori che richiedono la posizione eretta a lungo o in ambienti con temperature elevate
  • Attività sportive o professionali in cui vengono effettuati sollevamenti dei pesi o comunque sforzi che provocano contrazione dei muscoli dell’addome
  • Obesità grave

Come si svolge l’esame?
La procedura dell’esame comprende due fasi:
la prima fase consiste in un test da sforzo, chiamato punta di piedi test o test della pompa muscolare.
Nel corso di quest’esercizio la pompa muscolare della parte inferiore delle gambe è attivata per svuotare le vene.
La seconda fase prevede l’applicazione di due sensori fotometrici che attraverso la luce infrarossa forniscono informazioni relative al volume del sangue;
Nonostante venga esaminato il sangue in prossimità della superficie, si è in grado di fornire informazioni relative all’intero sistema venoso in quanto le vene della pelle sono strettamente collegate alle vene profonde delle gambe.

Prevenzione dell'osteoporosi

DENSITOMETRIA OSSEA

L’osteoporosi è chiamata spesso malattia silenziosa. Raramente i segni si presentano finch é buona parte della densità ossea è perduta.

L’ultrasonometro Achilles è un buon strumento di screening per determinare il rischio di frattura osteoporotica. In base a questo test e ai fattori di rischio, il medico curante potrebbe raccomandare un esame di DEXA di follow up.

L’esame DEXA viene eseguito con densitometro a raggi X e misura il contenuto osseo di minerali come il Calcio.
Il contenuto minerale è collegato direttamente alla resistenza ossea.

Come funziona il dispositivo Achilles?
Questo dispositivo trasmette gli ultrasuoni attraverso il calcagno.
La misurazione viene fatta nel calcagno perch è l’osso del cacagno è simile a quello della colonna e del bacino dove si verificano più frequentemente le fratture osteoporotiche.

Gli ultrasuoni non si trasmettono bene attraverso l’aria, per questo, durante un test Achilles, le membrane che sono a contatto con il calcagno del paziente vengono riempite con un fluido tiepido che garantisce la trasmissione dell’energia degli ultrasuoni.
Sul calcagno viene spruzzato alcol isopropilico, perch è funga da agente di contatto..

Cosa avviene durante il test?
Durante il test, il paziente deve avere il piede nudo.
Occorre togliere calze, calzini o il colant. Il test Achilles si esegue in circa 1 minuto.

Fattori di rischio di osteoporosi:

  • Donne
  • Età avanzata
  • Esistenza di fratture ossee
  • Struttura ossea sottile
  • Familiarità all’osteoporosi
  • Asportazione ovaie
  • Menopausa precoce
  • Dieta a basso tenore di calcio
  • Mancanza di esercizio fisico
  • Disordini alimentari
  • Uso di alcol e tabacco
  • Alcuni farmaci (come gli steroidi e gli anticonvulsivi)

Aterosclerosi

Vuoi conoscere lo stato di salute delle tue arterie? Ora ne hai la possibilità con lo screening dell’arteriopatia periferica, un esame semplice e veloce).

LA PREVENZIONE DELL’ATEROSCLEROSI:
L'aterosclerosi è una malattia degenerativa multifattoriale, che colpisce le arterie di medio e grosso calibro, infiammandole e irrigidendole a causa del deposito di grassi e globuli bianchi nella loro parete interna. Queste placche (detti ateromi o placche aterosclerotiche) vanno a depositarsi nello strato più interno delle arterie, causando una diminuzione del flusso sanguigno. Trascurare la patologia (oltre il 70% dei pazienti non ne è al corrente perché non sa riconoscerne i sintomi) può portare a serie complicazioni. L'aterosclerosi viene riconosciuta causa o concausa di patologie molto gravi, come l'angina pectoris, l'infarto e l'ictus. L’esame è rivolto a tutte le persone, con particolare attenzione verso chi è diabetico, obeso o fumatore accanito.

LO STRUMENTO DIAGNOSTICO:

Il Mesi ABPI è uno strumento veloce, semplice, preciso e obiettivo per la diagnosi dell’arteriopatia periferica. Grazie ai suoi avanzati algoritmi lo strumento restituisce misurazioni obiettive e riproducibili.

COME SI SVOLGE IL TEST:

Un operatore tecnico qualificato applicherà 3 bracciali (polsi e caviglie) che permettono di effettuare le misurazioni per la diagnosi dell’arteriopatia periferica, l’esame viene eseguito in posizione sdraiata, è consigliabile un abbigliamento comodo. Il risultato del test potrà essere consegnato al termine dell’esame oppure refertato e validato dal medico specialistico angiologo o cardiologo.

L’esame dura 20 minuti.

Tipo di servizio: a giornata su appuntamento

Melanoma

Hai dei nei da controllare?

Ora ne hai la possibilità, con un semplice e veloce esame.

CHE COS’È IL MELANOMA

Il melanoma è un tumore maligno della cute che è dovuto alla trasformazione maligna dei melanociti. È più frequente nei giovani, tanto che nella fascia di età inferiore a 49 anni rappresenta il secondo tumore per incidenza nei maschi, e il terzo nelle femmine. Può comparire in qualunque superficie cutanea e in entrambi i sessi. Nei maschi si sviluppa più spesso sul tronco mentre nelle femmine sugli arti inferiori. Ma per capire che cos’è il melanoma è utile saperne di più sulla cute e sui melanociti. I melanociti sono cellule presenti nello strato più profondo dell’epidermide. Producono e contengono la melanina. Dai melanociti dipende il normale colorito della pelle: quando ci esponiamo al sole, la pelle si può abbronzare, perché i raggi solari, in particolare gli ultravioletti, inducono la comparsa di metaboliti, in un certo senso sostanze tossiche che sono catturate e ‘bruciate’ dai melanociti. Il prodotto finale di questa combustione, la melanina, è eliminato attraverso le cellule più superficiali dell’epidermide, che assume, in tal modo, il colore più scuro definito ‘abbronzatura’. La melanina ha, quindi, una funzione protettiva nei confronti dei danni causati dalle radiazioni ultraviolette. Nei soggetti mediterranei scuri è di colore bruno, nei soggetti chiari è di colore rosso. La melanina dei soggetti mediterranei chiari ha una minore capacità di difesa dai raggi ultravioletti rispetto a quella dei soggetti scuri. Nella cute normale, i melanociti sono di regola cellule singole, ma a volte crescono a grappolo formando nidi di cellule benigne detti nevi o nei, che hanno l’aspetto di macchie di colore scuro fino al nerastro o, più frequentemente, variabile dal marrone scuro al rossastro.

COME PREVENIRLO

La corretta prevenzione del melanoma si attua seguendo regole molto semplici. La prima e più importante è ridurre, o meglio ancora evitare, l’esposizione ai raggi solari nelle ore più calde della giornata (dalle 11 alle 16). Nel caso in cui non fosse possibile, è consigliabile l’uso di abiti appropriati e di copricapi che non permettano il passaggio dei raggi solari. È inoltre importante evitare l’uso delle lampade abbronzanti. L’uso di creme solari rappresenta un supporto ulteriore alla protezione (fattore di protezione +30). L’esposizione ai raggi solari, infine, deve essere sempre molto graduale e durare un tempo non troppo lungo. È inoltre necessario che i bambini non si espongano in modo eccessivo al sole e mai prima del sesto mese di vita.

COME FUNZIONA L’ESAME

L’operatore tecnico qualificato con l’uso del dermatoscopio skinsat collegato ad una macchina fotografica acquisisce le immagini in epiluminescenza. Il test permette di osservare in modo dettagliato la cute e i singoli nei (fino al massimo di 3), consentendo al medico specialista tramite la refertazione in telemedicina, di esaminare aspetti morfologici difficilmente analizzabili ad occhio nudo. Il risultato dell’analisi verrà appunto consegnato refertato e validato dal medico specialista dermatologo.

L’esame dura 20 minuti.



Controllo del peso

Bioimpedenziometria

Vuoi conoscere la tua composizione corporea?

Con questo esame non invasivo che dura pochi minuti potrai individuare il tuo STATO NUTRIZIONALE, il tuo METABOLISMO DI BASE, e controllare l’EFFICACIA DEL PIANO DIETETICO, o semplicemente MANTENERE IL TUO LIVELLO IDEALE DI FORMA FISICA.

Cos’e’ la bioimpedenziometria (BIA)?
L'Analisi d'Impedenza Bioelettrica (BIA) fornisce una descrizione dettagliata della composizione corporea. La BIA valuta l'impedenza delle varie componenti del nostro corpo, misurando la massa magra corporea e il grasso corporeo attraverso la valutazione dell'acqua corporea.
E' un metodo rapido, non invasivo, non dipendente dall'operatore e pertanto è ripetibile e confrontabile.

A chi è consigliata?

  • A tutti coloro che stanno seguendo una dieta
  • Hanno problemi di sovrappeso
  • Hanno problemi cardiovascolari o di diabete
  • Svolgono attività sportiva
  • Devono svolgere attività riabilitativa.

Quali parametri rileva?

  • Peso corporeo
  • Massa del muscolo scheletrico
  • Massa grassa
  • Massa magra
  • Acqua totale, intra ed extracellulare
  • Indice di massa corporea
  • Percentuale di grasso corporale
  • Relazione cintura-fianchi
  • Controllo della muscolatura
  • Controllo del grasso
  • Massa magra segmentale su 4 arti e sul tronco
  • Grasso segmentale su 4 arti e sul tronco
  • Grasso viscerale
  • Edema
  • Metabolismo di base
  • Calorie quotidiane consigliate

Come si svolge l’esame?
La persona che si sottopone al test deve salire in posizione eretta sull’impedenziometro. La misurazione verrà effettuata attraverso 8 elettrodi con 4 punti di contatto cutaneo posti sugli arti inferiori e su quelli superiori.
L’esame, non invasivo, dura pochi minuti, e viene effettuato a piedi nudi; pertanto si consiglia di indossare calze facilmente sfilabili e di non trattare il piede con creme.
Per ottenere un risultato attendibile è necessario che il paziente sia a digiuno e senza bere da almeno 4 ore, abbia vuotato la vescica e non abbia effettuato esercizio fisico subito prima dell’esame.
L’esame non può essere effettuato da soggetti portatori di dispositivi elettromedicali (es. pacemaker).